06 Feb QUALITÀ DEL SONNO. COME RECUPERARLA. 4/4
DANIELA GREGNANIN INTERVISTA IL DOTT. MICHELE CANIL sulla qualità del sonno
Qualità del sonno: cosa fare per recuperarla?
Legenda
I=Intervistatore
D=Dottore
Antenna 3 ore 13:00
I.: Siamo tornati in diretta. Dottore, è davvero che non si dorme tutta la notte?
D.: No, questo è un po’ un falso mito nel senso che, anche quando si fa una registrazione della qualità del sonno, quindi in clinica, controllati per tutta la notte, in realtà non è che non si dorma tutta la notte, quello sarebbe gravissimo e porterebbe a esiti troppo importanti. La percezione potrebbe essere quella perchè, come dire, lo stato di coscienza tende a fluttuare tra un quasi risveglio e il sonno; e poi c’è quello stato misto in cui si confonde un po’ sogno da realtà e la persona percepisce di essere sveglia. In realtà non è così, c’è una fluttuazione più leggera e quindi si evitano quelle fasi più basse, una persona si veglia e dice che non ha dormito tutta la notte, ma non è proprio così per fortuna. Col rispetto che va dato al fatto che la stanchezza e il veder nero sono molto pesanti.
I.: Prendiamo una telefonata. Pronto buongiorno!
T.: Sono Annamaria. Io fino a un anno fa dormivo come un ghiro; adesso è da un anno a questa parte che non dormo, quindo soffro anch’io un po’ di insonnia. E’ l’età? Le mie amiche sono più anziane e non dormono.
I.: Quanti anni ha signora?
T.: Settanta. Però ho sempre dormito e sono ansiosa per carattere. Ho la psoriasi. Ho comprato tutte le tisane di questo mondo e tutte le sere ne bevo ma non mi fanno nulla. Il bicchiere di latte bollente prima di andare a letto invece mi fa dormire, mi rilassa. A volte dormo due ore, poi mi alzo, prendo le gocce ma poi non vorrei abituarmi alle gocce, allora mi giro e mi rigiro.
I.: Le faccio dare una risposta signora Annamaria.
D.: C’è a componente ansiosa che ha un suo percorso e forse è il caso di provare a lavorare su quella. Le tisane vanno bene ma non è che abbiano un effetto significativo, bisogna andare da alcune sostanze in su per avere un effetto clinico reale. Ne citiamo un paio: la passiflora e il biancospino sono le uniche due erbe che hanno una sperimentazione anche scientifica.
I.: Ma in che quantità dottore, quello è il problema.
D.: Lì bisogna regolarsi un pochino perchè non si può neanche fare un concentrato di biancospino ad esempio perchè tende a rallentare la frequenza cardiaca. Quindi io dico senza paura si passa a una benzodiazepina se l’altra non ha avuto effetto, si va un po’ per gradi. Il latte può essere un’abitudine ristoratrice a patto che sia ben digerito perchè se abbiamo problemi allo stomaco la persona si sveglia, fa incubi, eccetera.
I.: Si è messa in testa di non dormire.
D.: C’è un aspetto psicologico importante che io credo possa assolutamente provare a rivedere. Chiaro che a settant’anni può esserci un cambio anche importante sulla quantità di sonno, però io credo che su questi aspetti d’ansia si possa lavorare.
I.: Ma con l’età si dorme di meno? E’ fisiologico?
D.: Sì, anche se ci sono persone che mantengono la stessa quantità di sonno. E’ fisiologico, cambia il metabolismo e anche la quantità di sonno. Creare dei rituali, una routine, può aiutare a prendere sonno.
I.: Quindi ad esempio fare il bagno prima di dormire, la tisana, creano rituali per addormentarsi. Quando si dorme vi sono varie fasi ma la fase più importante è la fare REM, nella quale gli occhi si muovono molto velocemente.
D.: E’ una fase importante soprattutto per la rielaborazione, il cervello è molto attivo, sempre a livello non di veglia ma di sonno, e dopo si alternano queste fasi. Infatti nell’ipnogramma si vede chiaramente in modo sempre inferiore fino ad arrivare al risveglio mattutino. E’ una fase importante perchè c’è un lavoro tra i due emisferi della corteccia e probabilmente la produzione di sogni è anche più vivida. Talvolta può andare a pescare delle costruzioni che una persona fa in questi sogni che possono avere dei componenti che spaventano, quindi incubi e quella fase potrebbe essere più a rischio sugli incubi di interrompere il sonno.
I.: Quindi porta al risveglio o a volte fortuna vuole che cambi sogno.
D.: Chiaramente il mondo dei sogni è difficile da esplorare, ci sono molti misteri, per qualcuno è semplicemente una simpatica favola, per altri sono anticipatori di qualcosa.
I.: Ma è bene sognare o non sognare dottore? Si sente dire che quello che dorme bene, non deve ricordare.
D.: Questo non è assolutamente vero. Tant’è che nell’esperienza comune un bel sogno che è gratificato, che è piaciuto fa risvegliare anche meglio.
I.: Quindi sarebbe bene intraprendere un percorso di routine per far capire a noi stessi che stiamo andando a dormire, cioè ideare un’igiene del sonno.
D.: Sì, una routine che ci permetta di entrare proprio nella fase più lenta, sia organica che anche proprio di pensieri. Chiaramente il rapporto luce e buio è importante, un ambiente confortevole, un’aria con la giusta umidità, non troppo caldo. Altro dato importante è avere a fianco, per chi non dorme da solo, una persona che abbia comunque una buona abitudine di sonno e, non di meno, si sta dibattendo molto negli ultimi anni, il proteggersi da alcuni campi elettromagnetici come può essere l’uso del cellulare.
I.: I cellulari vanno spenti e allontanati.
D.: Allontanati almeno a tre metri di distanza perchè le ricerche hanno dimostrato che l’esposizione per tutta la notte va a creare dei disturbi.
I.: Quindi anche tutte quelle macchinette che ci fanno il wifi in casa devono essere lontane.
D.: quelle macchinette ma per dire anche apparecchi elettrici attivi vicino a noi: chi si addormenta con la televisione vicina che va tutta la notte, può avere un sonno disturbato.
I.: E se uno soffre di ansia, depressione o attacchi di panico, meglio fare un’analisi perchè può aiutare a dormire meglio.
D.: Molto. Questo io vedo è spesso la parte più importante del sonno.
I.: Il tempo a nostra disposizione è terminato. Io ringrazio il dottor Michele Canil, neuropsicologo e psicoterapeuta e tutti quelli che ci hanno seguito e chiamato. Grazie e arrivederci.
Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
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