
07 Dic Italiani sempre più ansiosi
ITALIANI SEMPRE PIÙ ANSIOSI. I RISULTATI DI UN SONDAGGIO
Intervista al dottor Michele Canil, psicologo a Treviso specializzato in Psicoterapia, Ipnosi Treviso e EMDR a Treviso, per Radio Fantastica.
Un sondaggio condotto da EuroDap, Associazione Europea Disturbi da Attacco di Panico, al quale hanno risposto online circa 800 soggetti tra i 19 e i 60 anni, ha voluto indagare quanto abitualmente le persone sperimentino alcuni dei sintomi tipici dell’ansia e del panico. Dai risultati è emerso che il 79% di coloro che hanno risposto al sondaggio ha avuto durante l’ultimo mese manifestazioni fisiche frequenti e intense di ansia. Il 73% si percepiscono come persone molto apprensive che si preoccupano facilmente di piccole cose o situazioni: il 68% dichiara di avere non poco disagio nello stare lontano da casa o da luoghi familiari mentre il 91% trova spesso difficoltà nel rilassarsi. Uno studio che possiamo prendere ad esempio è quello dell’ESEMeD che è molto più rappresentativo: ha sondato tantissime persone in Italia, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Spagna; i dati sono un po’ diversi, siamo attorno al 10% per quanto riguarda la nostra popolazione italiana. Ma ce lo facciamo raccontare dal nostro prossimo ospite, soprattutto cercando di capire di cosa si tratta. Vi presento il dottor Michele Canil, neuropsicologo e psicoterapeuta a Treviso e Vittorio Veneto. Benvenuto e grazie per aver accettato il nostro invito.
D: Grazie a voi, buongiorno a tutti.
I: Dottore, partiamo dal principio, di cosa si tratta? Innanzitutto bisognerebbe distinguere tra ansia e panico che sono amici ma non sono la stessa cosa.
D: Assolutamente sì. L’ansia è un disturbo che può avere diverse forme ma, diciamo, non è così inabilitante come l’attacco di panico. Quest’ultimo purtroppo ha delle caratteristiche sia di gravità sia di disabilità temporanea per cui una persona non è più in grado di uscire di casa, di andare al lavoro, di fare le attività quotidiane.
I: Ma quindi l’ansia viene sempre prima del panico?
D: Diciamo che nella maggior parte dei casi sì. Si è visto che c’è una predisposizione di chi soffre di ansia generalizzata in questo caso, ma a volte anche di tipo specifico ma anche di chi ha una familiarità quindi di chi ha una parte che è tra il genetico e lo stile educativo dei genitori perchè la famiglia può avere un peso sullo sviluppare un disturbo d’ansia prodromico poi ad un attacco di panico.
I: Come lo riconosco? Con la classica sudorazione fredda, senso di agitazione in un periodo particolare della mia vita dove sono particolarmente stressato? Oppure avere a che fare con qualcosa che mi impedisce di svolgere le normali attività quotidiane?
D: L’attacco di panico si distingue nettamente dal disturbo d’ansia perchè normalmente presenta una tachicardia importante, un senso di mancanza di respiro e quindi un risvolto che fa pensare sempre ad una morte imminente, quindi un episodio abbastanza grave, tant’è che in molti Stati viene messo in modo paritetico al disturbo post-traumatico perchè proprio il primo evento di attacco di panico è talmente intenso che la persona teme di poter morire in quell’istante.
I; Mi dovrei spaventare subito, cioè dovrei rivolgermi subito ad uno specialista come Lei oppure il primo potrebbe essere soltanto un caso?
D: Potrebbe trattarsi di un solo caso ma è un po’ improbabile perchè in genere l’attacco di panico è un segnale. Come buona norma intanto è bene recarsi al pronto soccorso e verificare sempre che non siano disturbi cardiocircolatori. Laddove vediamo che è un legato ad un evento, è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia oppure direttamente allo specialista. E’ comunque sempre meglio agire subito con un intervento il più possibile tempestivo in modo da non lasciare il decorso allungarsi nel tempo.
I: Dottore, ma come si interviene? Il Suo lavoro come funziona? Entro subito in un tunnel di farmaci, di discussioni con il mio psicoterapeuta che cercherà di farmi uscire da questo oppure ci sono vie di mezzo o percorsi confortevoli per il paziente?
D: Ci sono percorsi di svariato tipo. Al giorno d’oggi si ha la possibilità di scegliere, di essere consigliati per gravità, intensità, durata del disturbo, C’è chi ad esempio arriva al primo attacco di panico e chi arriva dopo due anni perchè ha tentato di resistere. Ci sono i farmaci dal punto di vista psichiatrico, ma ci sono anche tanti altri approcci psicoterapeutici come l’EMDR che è uno dei migliori strumenti attualmente in uso, quindi fortunatamente ci sono tante possibilità.
I: Dottore La faccio concludere. Io che sono spettatore dell’attacco di panico della mia compagna o di mia figlia, o di una persona a me cara, cosa posso fare?
D: Nel caso dell’attacco di panico è essenziale non fare cose particolari, se non essere presenti, dare assistenza, rassicurare. Ma poi invitare la persona a recarsi in un luogo dove può subito fare in modo che si intervenga, che venga messo in evidenza il disturbo per poi essere curato. Questo per non creare un trascinarsi di sintomi a lungo termine.
I: Ci vuole un po’ di collaborazione ma credo che le famiglie saranno pronte nel momento in cui dovesse succedere tutto questo. Poi ci sono gli specialisti e le associazioni che possono darci una mano in questo. Grazie dottor Canil, molto chiaro.
D: Grazie a Voi, arrivederci.
Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Terapeuta EMDR
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Vice rettore dell’Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze Mediche Giuridiche e Sociali.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
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