
13 Mag IPNOSI
Ipnosi: è uno strumento utile in psicologia?
Articolo tratto dal settimanale di attualità “Vero” del 9 aprile 2020 – rubrica “Salute vero o falso”
VERITA’ E FALSI MITI SULL’IPNOSI
L’ipnosi è realmente utile in psicologia?
Tanti sono i pregiudizi che girano intorno all’ipnosi, un metodo psicoterapico troppo spesso associato a maghi e prestigiatori, che lo utilizzano per far (credere di) manipolare la mente. Da un punto di vista medico, questa pratica complessa è un modo importante per intervenire in maniera clinica su un paziente, che tramite l’aiuto di uno specialista può accedere agli stati più remoti del cervello.
“Può avvenire con trance, in una sorta di addormentamento, o da svegli. Ne esistono diverse tecniche, da personalizzare a seconda della persona che si ha davanti. Quello che si può dire per certo è che l’ipnosi è utilizzata in molti Paesi nel mondo per sostenere persone con difficoltà diverse, da insonnia a problemi di dipendenza, fino al superamento di traumi. Una delle sue evoluzioni moderne è l’Emdr, un approccio psicoterapico interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da diversi studi condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie ”, afferma il dottor Michele Canil, neuropsicologo e psicoterapeuta a Vittorio Veneto e Treviso.
È una tecnica usata in psicologia: vero
In psicologia, le sedute di ipnosi hanno diverse finalità. Possono aiutare a superare brutti ricordi legati a esperienze traumatiche, momenti di ansia e stress, con le conseguenze che questi disturbi portano con loro come insonnia, colon irritabile o difficoltà cardiache, tipo aritmie. Negli anni ’50 negli Stati Uniti tantissimi veterani si sono sottoposti a questa tecnica per cancellare i brutti ricordi legati alla guerra. Ma non solo. Questa terapia si è resa utile, inoltre, per aiutare le persone a uscire da dipendenza, come alcol o fumo perché tramite ipnosi si riesce ad attenuare il desiderio, il cosiddetto craving, verso particolari sostanze come la nicotina, agendo dai centri profondi del cervello da cui dipendono emozioni, motivazioni, appetiti e impulsi.
Durante una seduta di ipnosi si perde sempre l’autocontrollo: falso
Dobbiamo immaginare l’ipnosi come un momento in cui una persona si decontestualizza temporalmente dallo spazio. Può avvenire anche in modo molto semplice, quando siamo distratti nei nostri pensieri.
In pratica, non esiste solo una tecnica per indurre l’ipnosi, così come possiamo dire che non tutti reagiscono allo stesso modo a questa condizione. Per tanto c’è chi mantiene un livello di controllo durante la seduta e chi invece si abbandona completamente, arrivando perfino ad addormentarsi.
Può aiutare a non sentire dolore fisico: vero
Studi confermano come l’ipnosi possa avere un effetto analgesico in alcune persone. Per fare un esempio concreto, a livello ospedaliero, questa tecnica è stata utilizzata in un paziente oncologico allergico agli anestetici: tramite seduta ipnotica è stato asportato il melanoma. La persona ha dichiarato poi di aver percepito sensazioni distaccate dal corpo.
Tutte le persone sono ipnotizzabili nella stessa misura: falso
La buona riuscita di una seduta di ipnosi dipende da tre fattori: dallo specialista (che deve essere un dottore o uno psicologo, iscritti ai loro albi), dalla tecnica utilizzata e dal paziente. Ci deve essere compatibilità e ci deve essere un’estrema fiducia da parte della persona a lasciarsi ipnotizzare, senza fare resistenze psicologiche.
È una tecnica utilizzata da artisti per comporre melodie o inventare storie: vero
Ne è un esempio il compositore Wagner che, avendo attraversato un periodo di depressione, ebbe modo di sperimentare l’ipnosi. Lui stesso dichiarò di averne fatto uso in seguito per comporre delle opere musicali, diventate poi di grande successo. Anche Mozart utilizzò la stessa tecnica per l’opera buffa Così fan tutte.
Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Terapeuta EMDR
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
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