06 Feb INSONNIA: COME SI COMBATTE? 1/4
DANIELA GREGNANIN INTERVISTA IL DOTT. MICHELE CANIL
INSONNIA: COME SI COMBATTE? ARTICOLO DIVISO IN 4 SEZIONI. PARTE 1 Di 4
Legenda
I=Intervistatore
D=Dottore
Antenna 3 ore 13:00
I.: Buongiorno a tutti e come sempre ben ritrovati a Ore 13. Siamo in diretta. Parliamo di qualcosa che affligge almeno una volta nella vita tutti noi italiani e non in età adulta. Parliamo di insonnia, cerchiamo di capire come si combatte, quali siano le terapie, perchè insorge, se ci sono delle predisposizioni, anche perchè le ultime ricerche ci raccontano di sette geni che potrebbero condizionare la vita notturna delle persone e dei farmaci bio-tech che stanno sperimentando negli Stati Uniti e in Giappone. Abbiamo il piacere di avere con noi, graditissimo ritorno, il dott. Michele Canil, neuropsicologo e psicoterapeuta Treviso. Benvenuto dottore!
D.: Grazie, buongiorno!
I.: Siamo messi malissimo dottore, in Italia ci sono 12 milioni di italiani che soffrono di insonnia perenne che non è quindi quella passeggera, momentanea, e soprattutto l’insonnia sembra affliggere le donne. Il problema è che gli italiano che hanno questa insonnia cominciano a provare di tutto e di più: erbe, tisane, addirittura una statistica dice che il 13 % si fa un bicchierino di alcol perchè così si rilassa e forse riesce a combatterla. Il 46% delle persone che non fa nulla subisce e di conseguenza ha poi delle giornate molto complicate. Che cos’è l’insonnia? Quando possiamo dire che una persona soffre veramente di insonnia?
D.: Diciamo che i criteri sono diversi per valutare l’insonnia; partiamo dall’idea che un piccolo evento di vita può ad esempio alterare la qualità del sonno. Ma se essa si prolunga per un tempo che va circa fino ai sei mesi, qui parliamo di un’insonnia che va seriamente presa in considerazione, sia dal punto di vista dell’igiene del sonno, che è sempre la prima arma importante, cioè andare a vedere quelli che sono i fattori che rendono la qualità del sonno scadente, ma anche poi insomma una serie di altri fattori che si possono approfondire, come può essere l’esame specifico che è la polisonnografia, oppure altre cause di tipo più strettamente organico che possono comunque peggiorare il sonno. Il sonno è fondamentale per tutti i mammiferi, per l’uomo in special modo perchè poi, oltre a tutta la parte che conosciamo di stanchezza, di peggioramento delle condizioni fisico-organiche, di stati infiammatori e di una serie di patologie, la qualità dei pensieri viene assolutamente influenzata. Quindi dopo una cattiva nottata il mondo è un po’ più grigio; dopo sei mesi di cattive nottate il mondo è nero.
I.: Sei persone su dieci soffrono di questo disagio notturno e le cause in statistica sono le seguenti: il 37% è stressato, il 38% soffre di ansia, il 22% di depressione, poi ci sono anche quelli che hanno la sindrome delle gambe senza riposo che non è una cosa da sottovalutare, è una situazione in aumento nella nostra società. Quindi le formule sono queste diciamo e Lei lo vede nella Sua attività, cioè le persone che non dormono corrispondono più o meno a questa statistica.
D.: Assolutamente sì. In particolare è curiosa la sindrome delle gambe senza riposo di cui si sa relativamente poco. E’ un po’ misteriosa però probabilmente ha a che fare con la qualità dei pensieri, cioè qualche episodio disturbante. Qualcun altro invece la riconduce a un disturbo meramente organico o muscolare, quindi è una percezione del sistema nervoso.
I.: Sono quindi situazioni connesse a quel momento dove ci sono magari situazioni complesse da affrontare.
D.: Questo sì, però teniamo sempre in considerazione questo: per praticità noi dividiamo l’essere umano in mente e corpo, ma funziona tutto insieme. Anche dal punto di vista neuropsicologico i muscoli non sono sconnessi alla mente, i pensieri al sonno e via dicendo.
I.: Quindi abbiamo capito che le motivazioni per le quali non si dorme sono tante. Nelle varie definizioni delle persone che non cadono tra le braccia di Morfeo e si rilassano, c’è l’insonnia psico-fisiologica, l’insonnia da disturbi psichiatrici, l’insonnia da farmaci come alcol e droga, l’insonnia da disturbi respiratori prodotti dal sonno stesso come le apnee, chi pensa di dormire bene in realtà non sta dormendo bene, e poi come abbiamo detto l’insonnia delle gambe senza riposo, l’insonnia causata da ambienti sfavorevoli, perchè poi ci sono quelle persone che poverette abitano ad esempio vicina ad una ferrovia o ad un’autostrada..anche quello conta, e vi è la persona pseudo insonne perchè fa brevi momenti di addormentamento. Come fa Lei a definire che tipo di insonnia può avere una persona?
D.: Partendo innanzitutto dalle abitudini del sonno, quindi cercando di vedere quali sono i fattori su cui si può immediatamente lavorare. Ad esempio un buon consiglio è sempre quello di dormire cavallo dei giorni, cioè andare a dormire ad esempio dalle ventidue e trenta di oggi e svegliarsi domani. A chi tende a dormire su una giornata unica, ad esempio dall’una fino alle sette, questo già crea un disturbo. Poi altri fattori che sono a corollario, come ad esempio l’abitudine di leggere o guardare strumenti tecnologici fino a tardi. Guardare gli schermi brillanti crea difficoltà nella vista ma anche l’attivazione di alcuni circuiti del pensiero che possono essere anche banalmente la curiosità di ricercare informazioni in internet. Quindi fare attenzione a questo. Andare a vedere assolutamente poi tutti i fattori digestivi, che anch’essi tendono ad innalzare i livelli che dovrebbero essere bassi nella prima fase del sonno. E ovviamente l’ambiente, quindi temperatura, umidità, abbigliamento, comodità.
I.: Anche il marito che russa perchè anche quello ti rende la vita infernale; anche questo non è da sottovalutare. Senta, nelle varie situazioni in cui si parla di insonnia si consiglia sempre alle persone di non guardare schermi brillanti dopo le diciotto perchè verso quell’ora c’è un picco di emissione di serotonina e di tutte quelle sostanze che ci aiutano ad addormentarci. Dovrebbe essere una buona regola per noi che siamo schermo-dipendenti?
D.: Assolutamente sì, ma rendiamola anche più elastica, arriviamo anche alle venti. Diciamo che proprio mettersi davanti ad uno schermo brillante con l’attivazione neuro-fisiologica del ricercare magari alcune informazioni o guardare un film e quindi far lavorare anche il proprio sistema emozionale, sarebbe un po’ sconsigliato, soprattutto a chi soffre di insonnia. Per chi non ne soffre, io dico insomma se male non fa…
I.: C’è anche chi si addormenta davanti alla TV. Una cosa importante che magari non si dice: ci possono essere anche dei farmaci che causano insonnia? Magari chi prende un mix di farmaci diversi può andare anche incontro a questo.
D.: Può esserci questo. Ad esempio ci sono dei farmaci attivanti però ovviamente bisogna discuterne con il proprio medico in modo da regolare ed arrivare a una taratura corretta. Questo è sicuramente un argomento vasto perchè ci sono delle patologie che richiedono un certo uso farmacologico e quindi va sintonizzato sulla persona, come un abito su misura.
I.: E’ chiaro che noi, durante il nostro periodo di sonno, andiamo a rielaborare le emozioni che abbiamo vissuto ed è interessante notare come una componente che corrisponde circa al 75% degli insonni soffre di stress, ansia e depressione. Prendo una telefonata e poi andiamo avanti. Pronto buongiorno!
T.: Buongiorno! Volevo chiedere, siccome ho sentito dire che quando si prendono dei sonniferi, questo può influenzare sulla memoria, è vero questo?
I.: Li prende Lei signora?
T.: Io li prendo qualche volta ma molto poco. Siccome ho mia cognata che li prende spesso, volevo sapere se è vero quello che ho sentito dire perchè una mia amica ha detto che il suo medico non le ordina i sonniferi proprio perchè può influenzare sulla memoria.
I.: Le faccio dare una risposta, grazie per questo quesito. Non dormire già influisce nella memoria, sei proprio distrutto il giorno dopo ma ci sono sonniferi che ti intontiscono, ti fanno vivere una vita ovattata al mattino e ti rendi conto di essere in vita a mezzogiorno?
D.: Dipende sempre dalla molecola che si sta assumendo. Facciamo un esempio comune: le benzodiazepine sono farmaci di largo impiego che talvolta, o su soggetti sensibili oppure su certi dosaggi, vano ad interferire un pochino con la memoria. Però tranquillizandoci anche che l’interferenza è dovuta più che altro ad un richiamo; è difficile che ci sia una mancata registrazione da parte della persona. Chiaramente vanno a rallentare alcuni processi fisiologici.
I.: Quindi insomma il medico di base si preoccupa e dice “Facciamo attenzione a non abusare di nulla perchè possiamo avere delle conseguenze in un prossimo futuro”.
D.: Chiaramente sempre dosaggio-dipendente: la pastiglia che per molti è utile almeno per la fase di addormentamento, quindi la prima fase, generalmente non ha grandi effetti. Però bisogna sempre vedere il caso specifico.
I.: Stress, ansia e depressione costituiscono uno zoccolo importante di questa insonnia. Ce lo dice dopo la pubblicità il dottor Michele Canil, neuropsicologo e psicoterapeuta. A dopo.
Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
No Comments