
09 Gen Il ruolo dei nonni nella vita dei nipoti
il ruolo dei nonni nella vita dei nipoti TREVISO
1) Qual’è il ruolo educativo di un nonno nella vita dei nipoti treviso?
Sempre più di frequente il ruolo dei nonni nell’apporto genitoriale è un argomento di discussione attuale. La vita del ventunesimo secolo ha cambiato radicalmente l’assetto delle famiglie, le richieste di energia in ambito lavorativo nonché la presenza o meno delle figure educative intorno ai figli. Ad oggi ai nonni viene richiesta una presenza che (quando disponibili ed in salute) è per lo più sostitutiva nel tempo in cui i genitori lavorano. Molte mamme e papà delegano ove possibile ai nonni che diventano spesso vicari nell’educazione, sebbene il salto generazionale sia più ampio. I figli possono costruire i nonni come maggiormente autorevoli o come facilmente “aggirabili” secondo le varie personalità da un lato e dall’altro. L’autorevolezza dei nonni però è anche molto mediata dalla credibilità che i genitori stessi danno loro: infatti i bambini dalla prima infanzia fino a preadolescenza ed adolescenza saranno molto influenzati dall’opinione che i genitori hanno dei nonni nella maggior parte dei casi. I nonni, tuttavia, devo dire sono in molti casi (non tutti) una grande risorsa educativa e temporale per la disponibilità di presenza.
2) il ruolo dei nonni Come evitare che questo ruolo vada a contrapporsi con quello dei genitori?
I conflitti che eventualmente i genitori dei bambini o ragazzi hanno con i propri genitori- i nonni appunto- vengono probabilmente trasmessi attraverso modalità sottili. Quindi attenzione in primo luogo a ciò che pensiamo intimamente dei nonni o suoceri perchè verrà in tutta probabilità trasferito sotto forma di atteggiamenti e modalità relazionali. Per contro, anche la stima ed ammirazione però saranno trasmessi per lo stesso principio.
I nostri figli apprendono molto osservando, non solo per i contenuti verbali di ciò che esprimiamo. E’ bene che i nonni dal canto loro non distruggano le regole entro cui i genitori hanno deciso di educare; qualche strappo alla norma non sarà certo grave ad ogni modo. Il dialogo aperto e continuo è un’ottima arma contro i fraintendimenti.
3) In cosa differiscono i due ruoli, genitore/nonno?
I nonni sono spesso costruiti dai bambini come saggi, pazienti e disponibili nei casi positivi, ma anche come obsoleti, o addirittura noiosi in altri casi; e lì è il caso di intervenire come genitori (se lo si ritiene) per ripristinare una certa autorevolezza, altrimenti il rischio è di avvallare eventuali perdite di efficacia ai nonni: un guaio se i bambini perdono il senso del limite.
Quanto è importante mantenere la linea educativa imposta dai genitori nell’educazione del piccolo?
E’ molto importante ed efficacie tenere una linea educativa quanto più possibile coerente. Per tale ragione il dialogo sui figli con i nonni da parte dei genitori è lo strumento più consigliato: in tal modo si potranno condividere esempi, risultati e punti da migliorare. Al tempo stesso i nonni potranno comprendere meglio quali scelte fare e quali no o, al limite, cosa non riescono a mettere in atto educativamente o che cosa non condividono a livello di valori e/o rischi. La linea educativa dei genitori (che immaginiamo in questa sede essere già fortunatamente condivisa all’interno dalla coppia- non è sempre detto però) non dovrebbe MAI essere messa in discussione davanti ai piccoli: si discuterà casomai in altra sede tra adulti il fatto che possa o meno essere condivisa tra genitori e nonni. Ripeto, qualche trasgressione piccola però non guasta, a patto che non sia fatta su aspetti centrali dell’educazione.
4) IL RUOLO DEI NONNI. E’ giusto dare limiti? Anche da parte dei nonni?
Sì, decisamente il senso del limite (che troppo spesso manca a causa del falso mito secondo cui “se mio figlio potrà fare quel che vuole crescerà con un carattere forte!”) deve essere dosato come il sale in cucina, né troppo né poco. Il giusto senso del limite aiuta i piccoli a riconoscere intanto chi tiene davvero a loro e chi li lascia troppo esposti a pericoli, li aiuta a convivere ed a relazionarsi con gli altri, ad essere infine adulti più consapevoli, socievoli, sicuri di sé e responsabili. Gli estremi del troppo limite e del poco costruiranno rispettivamente adulti inibiti o pieni di sé e rifiutati dagli altri. Quindi, istruiamo bene i nonni affinchè portino avanti uno stile educativo continuativo e sufficientemente omogeneo.
5) IL RUOLO DEI NONNI. Come gestire la situazione nella quale un nonno si prende troppe libertà nell’educazione del nipote? C’è un modo per evitare questo?
Partiamo dal capire come mai il nonno si prende queste libertà eccessive. Parliamo con lui-lei; forse ha un limite che è suo personale: “Dato che ho avuto privazioni nella mia infanzia, a mio nipote darò tutto ciò che desidera” come esempio, piuttosto che “Non riesco a dare a mio nipote questo limite perchè vedo che si lamenta e piange, perciò mi sento in colpa”. I due esempi sono solo a scopo esemplificativo per far comprendere come i limiti o il vissuto personale siano il primo territorio da esplorare per comprendere il rigetto da parte dei nonni di alcune scelte educative dei genitori. Portate le vostre ragioni ai nonni e provare con loro a trovare una strategia quanto più pratica possibile.
6) IL RUOLO DEI NONNI. E’ possibile essere complici con i nipoti senza per forza viziarli?
Dipende dai casi, mi spiego. Se da un lato potrei dire che un piccolo premio in più non farà certo crollare il mondo, dall’altro il contesto farà la differenza. Se la trasgressione è immotivata, o peggio il nonno-nonna cedono solo perchè il nipote ha insistito minacciandoli di essere brutti nonni se non esaudiscono il suo desiderio, diviene ovviamente grave perseverare in un meccanismo di questo tipo: si mediano nella mente del piccolo concetti come il corrompere su minaccia di colpa, lo scavalcare il ruolo delle figure educative, il percepire sé come troppo potente, il mentire. Se invece il piccolo premio (a meno che le consegne dei genitori siano un NO assoluto per ragioni varie) viene dato su “licenza” dai nonni come riconoscimento o convalida perchè il piccolo ha ad esempio riordinato i giochi autonomamente, allora assume un altro significato.
7) IL RUOLO DEI NONNI. Come gestire i capricci dei piccoli?
Per i nonni, in genere, sembra essere nella maggior parte dei casi una vera difficoltà. A volte vi sono nonni che non hanno scrupoli nell’essere efficaci a gestire i capricci con serena fermezza, ma spesso vi sono difficoltà per il timore di far stare male i piccoli. Ricordo che in via generica porre alcuni limiti e spiegarli aiuta a costruire adulti sani e capaci di gestire loro stessi, le proprie emozioni; che possono così apprendere a contenere oltre che ad avere relazioni equilibrate con gli altri anche da adulti. Quindi le stesse indicazioni valgono anche per i nonni. Al rientro in scena dei genitori è importante condividere i capricci a cui si ha assistito come nonni di modo da confrontarsi tra adulti e per far passare un messaggio di coerenza e comunicazione ai piccoli.
8) Genitori separati: qual è il compito dei nonni in questo caso?
I nonni in alcuni casi sono fondamentali perchè possono restituire un’immagine di unità a cui alcuni piccoli si attaccano. Nelle separazioni migliori vi è un buon grado di comunicazione tra tutti gli educatori (genitori e nonni) ma in altri casi si riversano rancori e contrasti nello stile educativo: scarsa comunicazione tra adulti, o peggio rivalse tra nonni e genitori, si ripercuotono sui piccoli.
9) IL RUOLO DEI NONNI. Cosa fare e cosa evitare in un rapporto nonno/nipote
- Parlate sempre con i genitori, lo scambio di pareri ed informazioni non può che far crescere meglio i vostri figli-nipoti
- Date una vostra impronta educativa ai nipoti ma ricordate che proseguire ciò che apprendono con i genitori crea sicurezza
- Il giusto limite va mantenuto
- Mai accettare che la vostra relazione con i nipoti possa fondarsi sul non farvi rispettare nelle regole base
- Narrate ai vostri nipoti la vostra esperienza migliore, la ricorderanno a vita e li aiuterà

Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
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