Cure materne e stili di attaccamento | Michele Canil Psicologo Treviso
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ATTACCAMENTO MADRE-BAMBINO

Attaccamento madre bambino

ATTACCAMENTO MADRE-BAMBINO

Attaccamento madre bambino: qual è il ruolo delle cure materne nella futura personalità del bambino?

Intervista per Bio Magazine – Maggio / Giugno 2020

Editing Marco Zorzetto, con la consulenza del Dott. Michele Canil, Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Ipnosi clinica, EMDR

Cure materne

CURE MATERNE: JOHN BOWLBY E LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

In psicologia il particolare legame che si forma tra un bambino e la figura materna, o la figura adulta di riferimento, è detto “attaccamento”. Lo psicanalista Britannico Dr. John Bolwby fece “della teoria dell’attaccamento” un concetto cardine per spiegare lo sviluppo della personalità del bambino fino alla vita adulta.

Le esperienze ripetute di accudimento da parte della figura adulta, creano una rete di pensieri e sentimenti su di sé: sono numerose, le ricerche che dimostrano come lo “stile” di attaccamento determini poi lo stile di relazioni che il bambino metterà in atto nella vita adulta.

Bolwby fu introdotto alla medicina dal padre, medico ufficiale della regina. Nelle sue prime pubblicazioni sul legame di attaccamento e perdita tra madre e bambino ebbe talmente successo in ambito scientifico internazionale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità gli affidò un importante incarico per lo studio dei bambini senza famiglia.


Perché il rapporto madre e figlio maschio è spesso più forte e intenso rispetto a quello con una figlia femmina?

Spesso, ma non sempre. Spesso perché nella simbologia del pensiero umano genitori e figli del sesso opposto si integrano inconsapevolmente in una dinamica di bisogni reciproci. A volte riparativi rispetto alle proprie esigenze sia di accudito che di accudente. Ogni madre, in fondo, cerca di costruire un principe nel proprio figlio, con equilibrio.


Come evitare di esagerare nell’unicità di questo rapporto?

Questo è il punto: la dipendenza. Dipendere in quest’ottica non è un fattore negativo di per sé. Nel rapporto materno tutti i mammiferi nascono in una relazione di dipendenza, sarebbero guai senza una cura materna! Ma se tale dipendenza prosegue eccessivamente durante lo sviluppo si produrranno disagi e sofferenze. La madre, o padre, che non permettono l’autonomia progressiva dei figli per il loro bisogno di mantenere un legame di dipendenza provocheranno non pochi ostacoli allo sviluppo psico-fisico dei figli.


Se il rapporto non è equilibrato, quali possono essere i riscontri nel futuro del bambino?

Rimanendo nell’ambito degli stili di attaccamento li sintetizziamo così:


Attaccamento Sicuro
– Il bambino impara ad esplorare con serenità le varie situazioni ed a valutare cosa possa costituire un pericolo e cosa no: in via generale si sente tranquillo e si spinge con curiosità verso situazioni nuove. Il bambino ha fiducia nelle sue (seppur piccole) capacità e sente sicurezza circa la disponibilità del caregiver alle sue esigenze.


Attaccamento Evitante – Il bambino che risponde con questo tipo di comportamento ha scarsa fiducia nella figura di attaccamento; in particolare non prevede che il caregiver possa rispondere alle sue richieste di aiuto attendendosi, anzi, che siano rifiutate. Ha sperimentato più volte la difficoltà di contatto con la madre, richiedendo la presenza ma fallendo. La difficoltà di contatto spinge il bambino verso il tentativo di farne a meno imparando progressivamente a “fare da sé”.
Si tratta di una autonomia precoce e inadeguta destinata a tradursi in una perdita di autonomia in età adulta.


Attaccamento Ambivalente – Il bambino insicuro-ambivalente ha lungamente sperimentato come la figura di attaccamento sia imprevedibile; per tale ragione non può far altro che mantenere una vicinanza molto stretta con tale figura per il timore di perderla. Questo comportamento però fa rinunciare al bambino ogni movimento esplorativo in autonomia perdendo così molte opportunità di fare esperienza.


Attaccamento Disorganizzato
– Nel caso in cui la figura che dovrebbe proteggere, ed offrire disponibilità, diviene invece fonte di minaccia stessa (e pericolo) si sviluppa nel bambino un attaccamento disorganizzato. Il bambino in questo caso riceve segnali di pericolo dal caregiver anche solo osservando le espressioni e gli atteggiamenti dello stesso; ricevendo messaggi di pericolo dalla madre (ma non percependoli chiaramente dall’ambiente) entra in uno stato di confusione nel processo di costruzione del proprio ambiente e si sente minacciato in primo luogo dalla propria madre.


ATTACCAMENTO MADRE BAMBINO: In età pre-scolare quali sono gli errori più comuni che una madre può commettere?

In primo luogo è meglio evitare le esperienze di abbandono e vuoto traumatico. Genera confusione anche l’ambivalenza tra freddezza emotiva e disponibilità. Infine, il creare relazioni che spaventano il bambino e lo fanno sentire assolutamente solo e sfiduciato.


Mentre nell’età adolescenziale, come re-imparare a capire il proprio figlio evitando cosi un eccessivo allontanamento da parte di questo?

Dipende da come avverrà il distanziamento: in adolescenza è necessario separarsi e ritrovare il nuovo sé di adolescente quasi adulto (come diceva il dr. Freud). Il tutto dovrebbe avvenire idealmente con l‘approvazione progressiva dei genitori che accompagnano verso la vita adulta.


ATTACCAMENTO MADRE BAMBINO: Quali sono gli errori da evitare in questa delicata fase di crescita?

Come genitori è necessario avere consapevolezza dei propri bisogni di accudimento e delle proprie esperienza senza addossarle ai figli o pretendere che loro siano dedicati al genitore.


Quando arriva il momento per “lasciar andare” il proprio figlio?

Quando comincia a dimostrare di aver introiettato regole ed aspetti educativi, quando iniziano le relazioni qualitativamente significative e quindi anche in piccole esperienze di autonomia protetta in preadolescenza. Ovvio, sempre il buon senso al primo posto.


Come gestire nel migliore dei modi questa delicata fase?

Semplicemente accettando che il bambino diventa adulto e che potrebbe contestare o mettere in evidenza le difficoltà o lacune dei genitori; il rapporto diverrà più alla pari anche se non del tutto ancora.


SCHEMA ESPLICATIVO dei VARI TIPI DI ATTACCAMENTO

STILE SICURO

Bambino: Esplorativo, sicuro, aspettative positive

Madre: Sensibile, responsiva, supportiva

STILE INSICURO AMBIVALENTE

Bambino: Non esplora, insicuro, rabbia e sconforto

Madre: Risposte imprevedibili e contrarie

STILE INSICURO EVITANTE

Bambino: Indifferente, allontanante, insicuro

Madre: Fredda, no contatto fisico, non confortante

STILE INSICURO DISORGANIZZATO

Bambino: Cerca conforto da estranei, confuso, disperato

Madre: Spaventosa, abusante, attua maltrattamenti

Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Terapeuta EMDR
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.

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