
12 Mar CYBERBULLISMO
BULLISMO E CYBERBULLISMO: 2 FENOMENI A CONFRONTO
RIVISTA VOI – Marzo 2020
Il bullismo è una della piaghe sociali che attanaglia i ragazzi più deboli.
BULLISMO: come si combatte?
Il bullismo effettivamente assume sempre più spesso un carattere dilagante come fenomeno tra i giovani. Più che verso i ragazzi deboli direi verso i ragazzi sensibili, che per caratteristiche personali tendono ad essere eccessivamente accondiscendenti, ragazzi che temono di essere rifiutati ed esclusi o, peggio, abbandonati.
Quindi lo scudo è composto dal costruire una personalità sufficientemente strutturata e che riesca a far fronte alla sensazione di rifiuto ed umiliazione, chiudendo le relazioni dannose.
In cosa consiste invece il cyberbullismo e in cosa si differenzia dal primo?
Nel cyberbullismo cambia essenzialmente il mezzo, quindi il fenomeno viene condotto attraverso strumenti telematici, essenzialmente la rete internet o gli smartphone. I giuristi del settore hanno distinto cyberbullismo (tra i giovani) ed un secondo fenomeno di cybermolestie (tra adulti).
Qual è l’aspetto più subdolo di questo tipo di bullismo?
(In questa risposta mi piacerebbe si approfondisse, in aggiunta a quello che ha da dire il Dottore, se possibile il fatto che lo spazio e il tempo vengono alterati, mentre nel bullismo il pubblico degli atti è il gruppo di persone presente e il luogo specifico in cui avvengono, nel cyberbullismo il bullizzato è vittima davanti al mondo intero e le prese in giro sono visibili un’infinità di volte).
Consideriamo alcune implicazioni, a volte troppo sottovalutate.
Se nel bullismo i comportamenti molesti vengono messi in atto in contesti privati o pubblici, e quindi davanti ad un gruppo di pari nella maggior parte delle volte, nel cyberbullismo l’esposizione all’atto molesto è potenzialmente molto amplificata. Basti pensare alle chat o gruppi o forum e a molti altri luoghi “virtuali” in cui oltre ad un numero maggiore di persone che assistono può esserci anche una traccia che permane per lungo tempo.
Altre differenze sono l’indebolimento dell’etica nel cyber e l’assenza di limiti spazio-tempo.
CYBERBULLISMO. Quali sono le vittime? sono giovani oppure anche adulti?
Ambedue. I giovani usano molto i “luoghi” virtuali di incontro, per esigenze di comunicazione, scambio, curiosità. Gli adulti, in fondo, anche ma mediamente chi ha le caratteristiche di chi “subisce”, come detto sopra, sono estremamente simili sia in adolescenza che in età adulta.
CYBERBULLISMO. Vi è un profilo specifico dell’ipotetica vittima?
Mediamente sono persone con caratteristiche in parte comuni: in particolare, bassa autostima, sentimenti di vergogna, percezione di solitudine, difficoltà emotive, paure diffuse e sentimenti di colpa ed inadeguatezza.
Qual è il modo in cui il cyberbullo colpisce? Esiste uno schema specifico a cui potersi rifare?
Esiste anche qui una sorta di profilo: il bullo è innanzitutto impulsivo, aggressivo e profondamente insicuro, arrabbiato e bisognoso di calpestare il pari piuttosto che stabilire una relazione perchè ne è incapace e perchè, a sua volta, è spesso vittima di una famiglia oppressiva o senza capacità di dare limiti ed esperienze emotive, o ambedue.
Qual è la motivazione che spinge una persona a bullizzare un’altra?
Spesso il bisogno di prevaricare un’altra persona con la forza è l’unica possibilità per il bullo di dare valore a se stesso: per tale motivo tutti noi specialisti poniamo l’accento sulle relazioni genitoriali che stanno alla base dello sviluppo emotivo e complessivo dei ragazzi
Quali argomenti predilige il cyber bullo?
La ricerca di affermazione, importanza e popolarità, ma più profondamente su un piano emotivo l’affermazione di sé: non è un caso che prediliga mirare in molti casi ragazzi che hanno qualche caratteristica che li rende effettivamente “speciali” (sebbene le vittime non si sentano così in quei frangenti) come ad esempio ragazzi introversi ma molto capaci a scuola, o ragazze e ragazzi meritevoli o piacevoli ma con poca stima, piuttosto che sensibili o emotivamente più intelligenti ma in un momento di fragilità.
CYBERBULLISMO. Che tipo di insulti vengono invece riservati alle vittime?
Ogni caso va declinato a sé. Tuttavia, si possono individuare due macro-aree: insulti sull’aspetto fisico, sul comportamento o sull’attività del bullizzato, oppure come giudizi gravosi sulla persona, su ciò che dice e sul suo modo di essere.
Quali atteggiamenti si possono intraprendere per tutelare i più piccoli dal cyberbullismo?
Innanzitutto il dialogo con genitori o insegnanti. In particolar modo con la famiglia perchè possa subito intervenire. Nei casi più complessi è necessario ricorrere allo specialista se i primi tentativi non sono stati sufficienti affinchè da un lato il ragazzo (o adulto) recuperi l’autostima necessaria e dall’altro si trovino le strategie necessarie per difendersi anche da potenziali attacchi futuri.
Quali conseguenze può portare questo tipo di azione sull’evoluzione dei più piccoli?
Se non trattato questo genere di molestia può portare i più piccoli a convinzioni stabili e durature su di sé; quindi pericolosamente possono rinforzarsi sentimenti di colpa, inadeguatezza, percezione di incapacità, abitudine all’essere umiliati e a stare nel “torto” senza tentare neanche di difendersi. Perciò, osserviamo e parliamo con i nostri piccoli, così iniziamo a difenderli ed insegneremo loro a difendersi.
Lascerei infine una citazione di Socrate:
“Esiste un solo bene, la coscienza, e un solo male, l’ignoranza”.
Una riflessione dedicata a bulli e bullizzati.
Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Terapeuta EMDR
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
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